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Lunga vita al Re

C.P.I.
Tra orizzonti e cantine
Sangue e sale
Lunga vita al Re
Festa al fiume
Un marineri imbarigh a e Ziznatic
Sette nodi
Il santo bevitore
La morte di Corbari

C.P.I. (classe politica italiana)

La pagherete tutti, poi chi vi salverà?
La pagherete tutti, voi senza onestà!

Tra orizzonti e cantine

Pioggia, luna e fango, la notte regola

il giorno perso fugge e fuggendo infervora

infervora morali e rende onore a chi ha fatto la storia

i maggiori interpreti della memoria

 

Ed ascolto attento l'anziano accanto a me

nel tavolo di legno tra la pida, al chèrti e be

trasformo la modernità in un sogno sublime

chi ha vissuto con orgoglio tra orizzonti e cantine

 

E accetterai le faccende losche

credendo che un uomo di fede possa essere un uomo conforme

E crederai alle favole giuste

scoprendo che il marcio non stà nella merda ma stà nelle mosche

 

Ogni tradizione e usanza eterna regola

tagliare il ponte del tempo tornare alla vita di tanti fà

Il ricordo e la rabbia sul podio a gioire come se non ci fosse un domani

brindando  alla nostre salute, sudati, ballando e battendo le mani

 

Ogni tuo sorriso rende il tempo qualcosa d'immenso

tu che tagli il sottile filo del mio ordinario schema moderno

ritornare alle nostre radici con slancio sfiorando la normalità

 

E accetterai le faccende losche

credendo che un uomo di fede possa essere un uomo conforme

E crederai alle favole giuste

scoprendo che il marcio non stà nella merda ma stà nelle mosche

 

La brezza lungo il fiume ed un fuoco debole

leggende, il Mazapegul e fòli da càntè

e mettersi nei panni di chi non vivrà mai questa luna

sotto un cielo che parla da solo e le stelle a darci buona fortuna

 

E accetterai le faccende losche

credendo che un uomo di fede possa essere un uomo conforme

E crederai alle favole giuste

scoprendo che il marcio non stà nella merda ma stà nelle mosche

Sangue e sale

Danza il veliero sull'onda mio capitano

e vibran le spade nell'ombra del tuo cammino

siamo anime impure ladri e peccatori

siamo anime dannate siamo pirati

 

Danza il veliero sull'onda mio capitano

che guardi in silenzio la tomba l'amaro destino

siamo figli della paura e paura portiamo

siamo figli della paura siamo pirati, siamo pirati

 

Carichiamo carichiamo palle di cannone

carichiamo carichiamo le casse di rum

 

Danza il veliero sull'onda senza una meta

il ponte trasuda la lotta di vecchi fantasmi

ostaggi di un gelido mare dal buio riflesso

siamo figli della notte siamo pirati siamo pirati

 

Carichiamo carichiamo palle di cannone

carichiamo carichiamo le casse di rum

 

Negli occhi sangue e sale

per la vittoria soffrire e sudare

negli occhi sangue e sale

squarcerà il cielo un grido infernale!

Lunga vita al Re

La carovana passa sempre carica di inganni

di città in città si ferma

il popolo è in attesa stremato dagli affanni

ma nelle mani il desiderio brucia

cambiare volto a questa realtà

 

Brulica la piazza di amaro malcontento

e punta il dito contro un mondo

che fa di ogni promessa un riparo fraudolento

e col sorriso nega ogni accusa

e cresce il cancro nella società

 

E va il carro del potere sempre uguale lungo gli anni

e nessuna dignità

 

La carovana arriva e pretende il tuo sudore

i tuoi vizi il tuo onore

e chiuso nel tuo guscio di consolazione

conti il tempo e cresce la paura

di avere in gioco la tua libertà

 

In questa sensazione di lottare contro un muro

nel tuo grido senza voce

c'è un'anima ferita e uno sguardo mai sicuro

e intanto fuori si prendono il tuo futuro

ma la tua mente ancora non lo sa

 

E va a disegnar la piaga da decubito perenne

e nessuna dignità

 

I patti sempre poco chiari

restiamo ancora sui binari

giurando fedeltà

per servire la bandiera

offrire la nostra schiena

e lunga vita al re

Festa al fiume

Sgrano lo sguardo, sono in ritardo,

il caldo d'un fuoco e grida di libertà

Appena fuori mano vive un popolo strano

un fiume che brilla, una torre a vegliar

Vedo ballar ritmi in levar, occhi bastardi da amar

leggo l'amore tra stima e sudore

 un borgo visto male ma che ha tanto da insegnar

 

Quindi mi tuffo, mi muovo leggero

sembro un folle sincero con maraffa di Re

Prendo in mano la notte e lascio spazio al delirio

sul binario idilliaco ballo e grido per tre

 

Vivi la notte per quella che è

vivi la notte cosi

vivila sempre per quello che da

finché la notte ci saluterà

 

Brucialo nel focolare brucialo

chiudilo, scordalo, odialo

Libero nell'infinito libero

finché la notte ci saluterà

E quando sentirai la musica che come un treno

ti trasporterà nell'angolo ridente di un pensiero

Ballerai la notte intera e forse anche domani

i capelli tra le mani, i miei principi sani

il gigante a conti fatti perde sempre contro i nani

Un marineri imbarigh a e Ziznatic

U i'è un marineri imbarigh a e Ziznatic

u i'è un marineri imbarigh a e Ziznatic

u i'è un marineri imbarigh a e Ziznatic

al quatar d'la matena

Quand che camena e va qua in là

quand che camena e va qua in là

quand che camena e va qua in là

al quatar d'la matena

L'ariva tot tort da e chent ad San Merch

l'ariva tot tort da e chent ad San Merch

l'ariva tot tort da e chent ad San Merch

al quatar d'la matena

L'è pez d'un trabacul in 'te mez d'la timpèria

l'è pez d'un trabacul in 'te mez d'la timpèria

l'è pez d'un trabacul in 'te mez d'la timpèria

al quatar d'la matena

La ven zo la moi sa'l meni e sciadur

la ven zo la moi sa'l meni e sciadur

la ven zo la moi sa'l meni e sciadur

al quatar d'la matena

U'gnè pio un marineri imbarigh a e Ziznatic

U'gnè pio un marineri imbarigh a e Ziznatic

U'gnè pio un marineri imbarigh a e Ziznatic

al quatar d'la matena

Sette nodi

Il sole impatta l'occhio

dietro la benda un caldo infernale

in mano la spada e l'acqua al ginocchio,

sospiro prima di urlare

Corda a sette nodi, sguardo di ghiaccio, fame di lupo

roboante grido di guerra chi ha tradito pagherà

corda a sette nodi in un deserto d'acqua bollente

sette spade e un cuore solo chiuso in uno spirito

Il sangue sgorga a fiumi

la luna fa le veci di Dio

la libertà si taglia

regina della mia battaglia

Corda a sette nodi polso leggiadro, affondo di fino

le vittorie del passato il futuro esalterà

corda a sette nodi per conquistare la nuova gloria

sette nodi di sudore che nessuno scioglierà

L'onore impresso nel sogno

la rabbia che soffoca

la lama che sfiora la pelle

non si dimentica

Corda a sette nodi, sguardo di ghiaccio, fame di lupo

roboante grido di guerra chi ha tradito pagherà

corda a sette nodi in un deserto d'acqua bollente

sette spade e un cuore solo chiuso in uno spirito

Corda a sette nodi polso leggiadro, affondo di fino

le vittorie del passato il futuro esalterà

corda a sette nodi per conquistare la nuova gloria

sette nodi di sudore che nessuno scioglierà

Il santo bevitore

Si appoggia al bancone sfinito con gli occhi infuocati

e chiede perdono al bicchiere per tutti i peccati

accenna un sorriso ogni volta che gli si offre da bere

ma il suo sguardo di pietra non parla e non chiede pietà

 

Come tanti annega il ricordo di amori passati

come tutti nasconde il rimorso dei giorni perduti

e la sua mente è un vortice nero di false memorie

e rivoluzioni studiate e poi lasciate a metà

 

Per l'effimera gioia che il whisky gli porta

per le troie del borgo sotto la coperta

per la fame di luce che prende

se il destino non ti risponde

dopo un'altra notte al bar

 

Trascina le sue stanche ossa oltre il portone

il giro di chiave dell'oste il saluto migliore

poi l'alba a scuotere in testa le sue riflessioni

sullo sputo di vita che resta, sulla sua libertà

 

Libertà lunga un sogno

che svanisce in un lampo nell'amaro risveglio

nel giorno che non ascolta i lamenti muti

di un sorso lungo l'eternità

 

E nelle coincidenze che la vita ti ha dato

tra inganno e sfortuna negli occhi ha scolpito

quel vuoto che ormai non sorprende

se lo specchio non ti risponde

dopo un'altra notte al bar

La morte di Corbari (di Giuseppe Bartoli)

Si rovesciavan come spighe di grano tra bestemmie che sembravan preghiere

verso il cielo palle di schioppo sputate tra i denti

Andava il nome di Maria e degli altri santi, il primo a cadere fu Corbari

per il tonfo tremò la terra e fu subito sera

 

Li disteso ribelle senza più ali, raspava dal male

con quella manaccia grande e contadina

buona era la terra... grassa e fine

 

Raspa Corbari raspa se vuoi trovare l'eterno concime della libertà

Il sangue romagnolo che ha ubriacato ogni cuore

stringi la terra è sempre quel profumo

E' sempre l'amore della stessa mamma che ti fa da letto povero figlio di Romagna

stringi ed alza la testa "Su Canaglia!!!!"

 

Si alza la camicia insanguinata, sembra un lume a marzo

lume di primavera, è bello lasciare la propria vita per una bandiera

e quando anche l'ultima sfoglia di sole spolvera d'oro tutta la campagna

il partigiano muore... il partigiano muore

 

Davanti a lui un popolo di contadini

prega e bestemmia a testa bassa

sopra di lui una banda di assassini ride con la vergogna in faccia

 

Brigante della libertà e prepotente ma schietto com'è schietta la sua gente

Schietto come i nostri giorni passati vicini alle stelle

 

Raspa Corbari raspa se vuoi trovare l'eterno concime della libertà

Il sangue romagnolo che ha ubriacato ogni cuore

stringi la terra è sempre quel profumo

E' sempre l'amore della stessa mamma che ti fa da letto povero figlio di Romagna

stringi ed alza la testa "Su Canaglia!!!!"

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